Sabato 12 novembre 2022, le classi terze delle scuole secondarie di Pieve di Cento e Castello d’Argile hanno incontrato Federico Taddia, autore televisivo, scrittore, divulgatore. L’iniziativa è parte del progetto orientamento, il percorso che accompagna i ragazzi verso la scelta della scuola superiore. Originario di Pieve di Cento, attraverso aneddoti, provocazioni, domande impertinenti ha lasciato ai presenti più dubbi che risposte. E questo si proponeva l’incontro: di sparigliare le carte. Ripercorrendo il suo percorso di studi e professionale, ha raccontato come la scelta della scuola superiore fatta dal Federico tredicenne non abbia nulla a che fare con il Federico di oggi. Ma come nello stesso tempo tutta la sua formazione, a cominciare dalla scelta di ragioneria così fortemente voluta dai suoi genitori, abbia contribuito a costruire il suo bagaglio di competenze. Se i numeri non erano la sua passione, ragioneria gli ha permesso però di incontrare la Sandra, la sua insegnante di Lettere che gli ha insegnato a scrivere. Racconta come sorprendente e rivoluzionaria la scoperta degli insegnanti, al terzo anno di ragioneria. E di come il suo ufficio oggi non sia quello confortevole di una banca (così agognato dalla madre) ma uno zainetto che ospita cavi e cavetti, prese, un pc, una borraccia e un K way perché potrebbe scrivere un articolo nel bosco ed essere sorpreso da un temporale o sul tetto del Duomo di Milano, interrompendo la giornata di svago con il figlio.

Cosa resta di questo incontro oltre al piacere dell’ascolto di chi si fa ascoltare?

Federico non ha ricette, non propone soluzioni miracolistiche, non ha pozioni né bacchette magiche. 

Ci lascia però alcune indicazioni che hanno funzionato per lui, rendendolo appagato di quello che fa.

Mai accontentarsi, fare quello che piace e soddisfa al momento, acquisire competenze ma soprattutto ricordarsi che anche le strade sbagliate rappresentano un’opportunità.

“L’unico vero augurio che vi faccio è quello di sbagliare strada: se non avessi fatto ragioneria non avrei incontrato la Sandra che mi ha insegnato a scrivere, scoperto che l’algoritmo è fondamentale per costruire una bella frase, non avrei conosciuto Gianni Rodari e la sua Grammatica della fantasia che è quanto di più assurdo ci possa essere perché la fantasia non può avere regole. Io ho sbagliato totalmente strada, un sacco di volte, però questi errori mi hanno rafforzato. Il consiglio che vi do non è di chiedervi cosa farò da grande ma di chiedervi cosa vi fa star bene oggi”.

Mariarosa Nannetti

F.S. Orientamento